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Il volume, frutto dell'attività di ricerca sostenuta dal Centro Studi Nazionale Cinzia Dabrassi in collaborazione con l'Associazione Industriale Bresciana, la Macro Area Territoriale "Brescia e Nord Est" di UBI Banca e la Fondazione EULO, affronta il passaggio generazionale nelle imprese familiari. Il tema, pur oggetto da tempo di numerosi contributi e di un vivace dibattito nella letteratura economica ed aziendale, resta un momento della vita di un'impresa connotato da elementi di forte discontinuità e di grande incertezza, specie per la sua gestione e per gli effetti sull'operatività organizzativa. Le dinamiche emozionali ad esso connesse hanno ripercussioni ancor più evidenti sulle imprese familiari, dove la commistione tra elementi familistici e necessità imprenditoriali può talvolta essere di impedimento alla serena impostazione di strategie di lungo termine, alla risoluzione di eventuali conflitti e alla positiva ricomposizione delle divergenze. Il volume, nei suoi tre capitoli, oltre a dar spazio ad un'ampia e articolata ricognizione della tematica, offre un interessante contributo specifico su alcuni casi di successo dell'imprenditoria bresciana. Nel primo contributo, Paolo Prandi e Giovanna Morelli, dopo un'analisi critica delle peculiarità dell'impresa familiare nel contesto italiano ed europeo, approfondiscono la rischiosità connessa al ricambio generazionale per la continuità operativa dell'impresa. Oltre ad offrire una cornice di riferimento anche metodologico dell'intero processo, ne evidenziano le particolarità rispetto all'orientamento dei più diffusi codici di autodisciplina adottati in Italia, utili quale guida nei processi di crescita e di maturazione della governance aziendale. Nel secondo, Massimo Lodi individua nel trust un possibile moderno strumento tecnico per affrontare la prima fase del passaggio generazionale: il trasferimento di proprietà dei pacchetti azionari. Nel terzo, Aldo Amici presenta le testimonianze raccolte presso alcuni imprenditori bresciani "trasmettitori" e "continuatori" che stanno avviando o hanno completato con successo il processo di ricambio generazionale, al fine di riportare la loro "sensibilità" al tema, cogliere e tradurre a sistema le metodologie utilizzate, condividere la bontà delle loro scelte. In sintesi, i risultati dei singoli contributi mostrano come il passaggio generazionale non sia ad oggi per le imprese familiari, al di là della loro dimensione, una scelta facile, scevra da incertezze e dinamiche emozionali. Si tratta piuttosto di un progetto che va meditato nel tempo, che non ammette margini di errore per il bene dell'impresa. Molte imprese bresciane lo hanno compreso e si stanno organizzando.